CHIESA METODISTA DI SALERNO
e diaspore di Albanella e Ottaviano
Benvenuto!
Siamo alla ricerca di tutti coloro che sono alla ricerca. Siamo alla ricerca di tutti coloro che hanno trovato... Se ti piace capire, se ti piace cantare o suonare... Se ti piace stare in compagnia... Se ti piace organizzare... Se ti piace anche solo "essere" così come sei, vieni a trovarci!
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I nostri culti:
Ottaviano, Via Trappitella, 43:
Sabato, ore 17.00.
Albanella, Via Risorgimento:
Domenica, ore 9.00.
Salerno, Via Manzella 27:
Domenica, ore 11.30.
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Incontri Biblici Domestici
E' un'opportunità realizzare un breve momento di lettura biblica e di preghiera insieme a persone della Comunità ed è anche un'occasione per invitare amici e parenti interessati e offrire loro uno spazio di confronto con la Parola di Dio.
Per organizzare un incontro scrivi a: asquitieri@chiesavaldese.org
o telefonare a: 3717763163
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Bacheca​​​
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Studio Biblico.
“Conoscere Gesù attraverso la lettura del Vangelo secondo Giovanni”. Martedì alterni ONLINE su piattaforma Meet dalle ore 20:00 (precise!!!) alle ore 21:00 (precise!!!)
Prossimo incontro: martedì 17 dicembre 2024.​​
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Festa dell’Albero
Sabato 21 dicembre, ore 18 a Salerno, Via Manzella 27 (Stazione Metro di Torrione.
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Mercatino di Natale
​Domeniche 8, 15 2 22 dicembre dalle ore 9 alle 16 in Via Manzella 27, Salerno (Stazione Metro di Torrione).​
Il ricavato sarà devoluto in beneficenza a famiglie con disagio economico.
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Claudiana
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Daniel Marguerat
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Lo storico di Dio​
Luca e gli Atti degli apostoli
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Claudiana
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Prezzo Euro 35,20
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Claudiana
Daniel Marguerat
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La preghiera
salverà il mondo
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Claudiana
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Prezzo Euro 10,00
Il Vangelo della Domenica
Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell'Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiafa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Ed egli andò per tutta la regione intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati, come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: «Voce di uno che grida nel deserto: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata e ogni monte e ogni colle sarà spianato; le vie tortuose saranno fatte diritte e quelle accidentate saranno appianate; e ogni creatura vedrà la salvezza di Dio"». (Luca 3,1-6) ​
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Culto Evangelico
Tutte le domenica, su RAI Radio1 alle 6.35, “Culto evangelico” propone una predicazione e un notiziario. ​
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Protestantesimo
Domenica mattina, su Rai 3 alle ore 7 torna la rubrica “Protestantesimo” a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.
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Una parola per te
Breve riflessione sul Vangelo della II Domenica d'Avvento.
a cura del past. Antonio Squitieri
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I perché della nostra fede
Un video per trasmettere il senso della nostra fede cristiana a tutti, in modo nuovo e aperto. Con frasi e gesti molto semplici, amici e membri delle chiese valdesi e metodiste spiegano il perché della loro fede e ci raccontano cosa significa per loro il Padre Nostro.
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Camminare insieme
Rubrica ecumenica
a cura della Chiesa Valdese
Questa settimana
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Siamo figli e figlie di Dio
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Con Matteo e con la parola biblica
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Una Chiesa di pace per un futuro di pace​​
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Il CEC accoglie la notizia del cessate il fuoco tra Israele e Libano
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Chiesa svizzera, numeri in calo, ma l'impatto pubblico resta eccezionale
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A Pescara nuovo locale di culto metodista
Il passato, la storia, il presente​
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L'agenda degli appuntamenti
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In Italia cresce il numero dei poveri di Luciano Cirica
Secondo l’ultimo rapporto Istat il 10% degli italiani vivono in povertà assoluta: al Nord più che al Sud. I dati raccolti dalla Caritas restituiscono la fotografia di una povertà multidimensionale
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Nel nostro Paese i poveri non diminuiscono, anche se gli indicatori economici, finanziari e occupazionali negli ultimi tempi sono cresciuti (ma in alcuni casi… poco), ma di certo solo per una parte della popolazione, mentre la “ricchezza” continua a non essere distribuita in modo equo. Anzi aumentano le disuguaglianze. Secondo l’ultima indagine Istat relativa al 2023, infatti, il 10% degli italiani non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. La povertà assoluta (impossibilità di condurre uno standard di vita minimamente accettabile) riguarda poco più di 2,2 milioni di famiglie (8,4% sul totale delle famiglie residenti, valore stabile rispetto al 2022) e quasi 5,7 milioni di individui (9,7% sul totale degli individui residenti, come nell’anno precedente).
La povertà relativa familiare (impossibilità a mantenere uno standard di vita corrente medio della società in cui si vive) riguarda inoltre il 10,6% ed è stabile rispetto al 2022: si contano quindi oltre 2,8 milioni di famiglie sotto la soglia. In lieve crescita l’incidenza di povertà relativa individuale, che arriva al 14,5% dal 14,0% del 2022, coinvolgendo quasi 8,5 milioni di individui.
Ma il dato sorprendente deriva dal fatto che il Nord ormai sorpassa il Sud in termini di poveri: quasi un milione di famiglie in povertà assoluta al Nord che sono raddoppiate in circa 10 anni: erano 506mila nel 2014. Anche se il Sud, con 859mila famiglie povere, vince per incidenza, cioè la percentuale dei poveri sul totale della popolazione, il 12% contro l’8,9% del Nord. Impressionante l’incidenza di povertà assoluta fra i minori che si attesta al 13,8% (quasi 1,3 milioni di bambini e ragazzi, dal 13,4% del 2022) e che rappresenta il valore più elevato della serie storica dal 2014. Secondo l’Istat «nonostante l’andamento positivo del mercato del lavoro nel 2023 (+2,1% di occupati in un anno), registrato anche nei due anni precedenti, l’impatto dell’inflazione ha contrastato la possibile riduzione dell’incidenza di famiglie e individui in povertà assoluta». Ma non solo l’inflazione: mi sento di aggiungere che sulla povertà ha inciso anche la cosiddetta “povertà lavorativa” di coloro che, pur avendo un lavoro stabile (quando c’è), non hanno però una retribuzione, che dovrebbe essere, secondo l’art. 36 della Costituzione, “in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Povertà multidimensionale e multiforme
Così valuta la povertà in Italia l’ultimo e intenso 28° Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia della Caritas dal titolo significativo “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di speranza”. Ogni anno la Caritas, infatti, sulla base anche dell’esperienza di ascolto e di aiuto fornita nei loro 3124 Centri Ascolto sparsi in tutta Italia tra le 206 diocesi, elabora un importante resoconto sulla povertà, con il pregio di essere non solo “quantitativo”, ma anche e soprattutto di tipo “qualitativo”.
Dietro i dati raccolti dalla Caritas, infatti, ci sono volti e persone, e ci fornisce un quadro statistico, umano e solidale di grande valore. Sappiamo pertanto che dal 2015 ad oggi il numero delle persone assistite dalla Caritas è aumentato del 41,6%, con un peggioramento della vulnerabilità al Nord. La Caritas, inoltre, ci racconta di una povertà intensa, persistente, variegata e che tende a cronicizzarsi. E che non è solo povertà economica e lavorativa, ma anche educativa, energetica, mentale e da solitudine, soprattutto per gli anziani. La Caritas sottolinea infine la carenza delle risposte istituzionali al tema della povertà: l’assenza di una politica per la casa (1,5 milioni di famiglie vive in case fatiscenti), l’assenza di un’alternativa al carcere, e da ultimo il passaggio brusco da una misura universale di sostegno come il Reddito di Cittadinanza, a due misure fatte per “categorie”, come l’Assegno di Inclusione (ADI) ed il Supporto per la Formazione ed il Lavoro (SFL), che però non funzionano e che di fatto stanno penalizzando migliaia di famiglie e di giovani.
Occorrerebbe, invece e con urgenza, ampliare la copertura di ADI e SFL, oltre che migliorarne la chiarezza e semplificare il loro accesso, auspicando il ripristino di un sistema di sostegno universale e continuativo, che eviti l’esclusione delle tante persone in povertà assoluta e che possa favorire realmente un inserimento lavorativo. Nelle crepe della povertà, la Caritas e tutte le chiese cercano di piantare fili d’erba, di creare segni di speranza, di ascoltare, di sostenere e di curare gli esclusi e gli emarginati, ma da sole, di certo, non ce la possono fare. (RIFORMA)
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